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POLIZZA EVENTI CATASTROFALI

POLIZZA EVENTI CATASTROFALI

Entro la fine di marzo del 2025, è obbligatorio, per tutte le aziende, di stipulare una polizza per i danni causati da terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. 

L’articolo 24 della Legge di Bilancio 2024 prevede infatti che le aziende con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia (tenute all’iscrizione nel Registro delle imprese) sono tenute a stipulare, contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale, fanno eccezione le aziende agricole grazie alla presenza del Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni meteoclimatici, ma nonostante l’esenzione, è però consigliato anche alle imprese agricole di valutare una protezione contro eventi estremi tramite polizza privata per coprire danni alle strutture e attrezzature non inclusi nel fondo pubblico.

Un’altra esenzione importante riguarda le imprese con edifici abusivi o non conformi alle normative edilizie. Queste infatti non possono stipulare polizze finché non regolarizzano la loro situazione.

La manovra nel testo attuale prevede che le imprese senza copertura assicurativa restino escluse «dall’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche.

Le imprese di assicurazione sono obbligate (pena sanzioni da 200 mila euro a 1 milione) a fornire tale copertura e questo comporta sicuramente dei vantaggi, ossia:

Maggior sicurezza economica: le imprese possono riprendersi più rapidamente dopo un evento catastrofale, riducendo al minimo il tempo di inattività e le perdite finanziarie.

Gestione proattiva del rischio: l’obbligo incoraggia le imprese a essere maggiormente proattive nella gestione del rischio. La stipulazione di polizze contro gli eventi catastrofali stimola le aziende a valutare più attentamente i rischi e a investire in strategie di mitigazione, come infrastrutture più resilienti o piani di emergenza. Questa cultura di prevenzione può ridurre la vulnerabilità complessiva delle imprese italiane di fronte a disastri naturali.

Riduzione del rischio di crisi finanziaria: con le imprese assicurate, lo Stato non sarà l’unico responsabile della ricostruzione e delle riparazioni poiché le polizze copriranno una parte significativa dei danni. Questo consente alle casse pubbliche di concentrare le risorse su altre priorità e di minimizzare il rischio di crisi finanziarie derivanti da eventi catastrofici su larga scala.

Protezione degli investimenti aziendali: la copertura assicurativa contro calamità naturali permette di proteggere gli investimenti in immobili, attrezzature e altre risorse, garantendo che l’azienda possa continuare a operare a seguito di eventi naturali estremi.

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